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Immagine del redattoreAna María Pérez Fernández

Cartelle vs Parole

Aggiornamento: 12 feb 2020

Un traduttore viene pagato, fra le altre cose, in base alla quantità di lavoro svolto, alla quantità di testo tradotto. Infatti è proprio su questa variabile che si basano le tariffe di un professionista.

In Italia, la mole di lavoro si calcola in cartelle. La cartella è l’unità di misura della lunghezza del testo, che non dipende né dal numero di pagine, né direttamente dal numero di parole, bensì da quello dei caratteri, ovvero qualsiasi elemento compreso tra il primo e l’ultimo elemento del testo: simboli, punteggiatura, numeri, lettere ecc. Nonostante non cambi il significato, il termine “carattere” non è propriamente corretto, si parla infatti di battuta, per non incorrere nell’equivoco del mancato conteggio degli spazi: questi ultimi, infatti, sono considerati caratteri in tutto e per tutto. La cartella standard è composta da ben 1500 battute. Si è arrivati a questo valore ai tempi della macchina da scrivere, quando ogni pagina contava 25 righe contenenti ognuna 60 battute: da qui 1500.


Ma quindi una cartella corrisponde ad una pagina? Assolutamente no, ogni pagina è variabile. Essa dipende infatti dal tipo di Font utilizzato, dalla dimensione dei singoli caratteri, dai margini e dall’interlinea.

Molte persone poi si interrogano sul perché non venga abbandonato il sistema delle cartelle ed usata la parola come unità di misura. La risposta è semplice: le parole non presentano tutte lo stesso numero di caratteri, anzi ce ne saranno alcune, come le congiunzioni, composte da un singolo carattere, ed altre che invece ne presentano più di 10. Da definizione: un’unità di misura dev’essere un qualcosa di invariabile, che non muta mai; proprio il contrario di ciò che è una parola, la cui lunghezza cambia in continuazione.

Immaginiamo di dover tradurre prima un testo narrativo e poi un testo scientifico, entrambi di 500 parole. Di norma il primo sarà caratterizzato da parole mediamente più corte e semplici, mentre il secondo ne presenterà di più lunghe e complicate. A lavoro ultimato, la prima e la seconda traduzione frutteranno lo stesso guadagno, nonostante la traduzione del testo scientifico abbia portato via più tempo a causa delle sue parole più lunghe e complesse. Avvalendosi del sistema standard invece, il numero di cartelle dei due testi sarà inevitabilmente diverso, ed il traduttore riceverà un pagamento coerente alla quantità di lavoro svolta.

Come si contano i caratteri e le cartelle? Al giorno d’oggi ogni programma di videoscrittura mette a disposizione una funzione di conteggio caratteri, con la possibilità di includere o meno gli spazi. In alternativa, esistono diversi siti web che svolgono lo stesso procedimento in maniera totalmente gratuita. Una volta calcolato il numero di caratteri, ci basterà dividere il valore ottenuto per 1500. Il numero di parole contenute in una cartella, però, varia da lingua a lingua:
· Inglese: 240-250
· Francese: 212
· Tedesco: 200

Lavorando come traduttore, ma non solo, è sempre meglio tenere presente la definizione di cartella in modo da non rischiare di chiedere troppo o troppo poco denaro per una performance lavorativa.


- Filippo Castelli

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