Informazioni aggiornate al giorno 24/09/2020
A differenza di altri Paesi, in Italia il traduttore certificato non esiste: rientra infatti tra le professioni non riconosciute, ovvero tutte quelle senza albo o ordine di categoria. Accade spesso però che un cliente si rivolga ad un traduttore con la richiesta specifica di una traduzione certificata; pur non essendoci in Italia la figura del traduttore certificato, un traduttore può dimostrare di essere un professionista tramite:
la sua iscrizione alla Camera di Commercio;
il suo inserimento nella lista dei traduttori (albo CTU, Interpreti e Traduttori) del Tribunale;
l'utilizzo della propria carta intestata dotata di timbro e di firma per la traduzione di un documento;
la sua iscrizione presso un’associazione: per esempio Associazione Italiana Traduttori e Interpreti (AITI) o TradInFo.
Per quanto riguarda l'iscrizione presso una delle associazioni professionali riconosciute dal MISE, a partire dal 2013 è stata emanata una nuova legge (legge 4/2013) che prevede anche l'obbligo, da parte di qualsiasi associazione, di organizzare periodicamente delle giornate di formazione indirizzate ai soci. Attraverso la partecipazione agli incontri formativi, viene rilasciato ai soci un certificato di qualità che dichiara la loro appartenenza ad una determinata associazione. Questo certificato attesta che il traduttore è un professionista.
A partire dal 10 settembre 2015 è entrata in vigore la norma UNI 11591:2015 “Attività professionali non regolamentate - Figure professionali operanti nel campo della traduzione e dell'interpretazione - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza”: attraverso l’ottenimento (l'adesione è del tutto volontaria) della certificazione di conformità alla norma UNI si aggiunge valore al proprio curriculum, poiché è un elemento di presentazione garantito ufficialmente e certificato da un organismo accreditato presso l’Ente Italiano di Accreditamento (ACCREDIA) secondo lo standard ISO/IEC 17024 per la certificazione delle persone.
L'esame per la certificazione a norma UNI consiste in una prova di traduzione/interpretazione nella combinazione linguistica desiderata, in un pre-esame, strutturato in 20 domande a risposta chiusa finalizzato alla valutazione delle conoscenze rispetto ai compiti comuni identificati nella norma UNI 11591:2015 e diversificato per traduttori e per interpreti, oltre che in un colloquio finalizzato alla valutazione degli ambiti relazionali e professionali dei rispettivi punti della norma UNI 11591:2015.
→Per maggiori informazioni riguardo ai requisiti necessari per sostenere l'esame, alle date di scadenza per le iscrizioni e alle date della sessione di esame, visita il sito aiti.org.
In ogni caso, ci terrei a sottolineare che la formazione accademica in traduzione già dimostra ampiamente le nostre abilità e conoscenze in materia!!
E tu? In che modo certifichi di essere un professionista? Lascia un commento!
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